La Yele paga metà degli stipendi di dicembre ma lo fa solo a 12 operai e scoppia la polemica. La decisione della società giunge a seguito della protesta degli operai che, però, quando hanno visto il provvedimento di pagamento hanno scoperto che era destinato solo a dodici di loro."Gravissimo è quanto accaduto - commenta Gianni De Marco della Fna - Non crediamo assolutamente a quanto qualcuno ha maliziosamente suggerito, ovvero che, in concomitanza della campagna elettorale, il Presidente voglia acquisire qualche voto per ben figurare e restare al timone della Yele. Vero è che i cittadini leggono degrado, clientelismo ed inconcludenze nelle azioni di mal governo di questa classe politica, a partire dal governo Regionale. La Regione Campania evita di legiferare per la riforma dei consorzi e delle società collegate come la Yele per non intaccare il sistema di potere che si è consolidato con i Commissariamenti e le nomine Presidenziali. Di proroga in proroga i lavoratori portano sulle spalle il peso di un servizio sociale ingrato, gravemente pericoloso per la assenza di rispetto delle norme di igiene, non retribuito, e dove la incertezza occupazionale è vissuta giorno per giorno, specialmente dai precari costretti a subire la mortificazione clientelare per le condizioni di bisogno. Sui cittadini si ripercuote la contraddizione del disservizio e dell' aumento dei costi di gestione. I Comuni - denuncia De Marco - latitano, i sindaci si eclissano, soltanto pochissime amministrazioni hanno il coraggio di assumere posizione, la scarsissima presenza dei sindaci alla assemblea indetta dal Sindaco di Vallo della Lucania su pressione dei lavoratori, è testimonianza della caduta verticale del senso di responsabilità territoriale e della capacità di coesione e gestione associata dei servizi. Ormai è visibile a tutti che si tira a campare alla giornata, e questa sensazione si legge più nelle zone interne, perché il potere politico clientelare predilige le aree urbanizzate dove l' effetto clientelare e propagandistico tocca maggiori moltitudini. Questo abbandono, tra ritardi nei pagamenti e perdite occupazionali si legge anche nella vicenda dei forestali, in quella dei trasporti, così come in quella del mancato finanziamento dei progetti integrati agro-turistici, proposti e sollecitati dai sindaci e sui quali ritorneremo con forza per sostenere la lotta degli agricoltori, dei coltivatori diretti, di quanti chiedono investimenti di qualità, per dare lavoro agli operai, ai braccianti. Lo Snaf /Fna - conclude De Marco -non demorderà dall' organizzare la protesta per la dignità del territorio e di chi ci vive".